Il padre della pop art e il Fisco: “questi quadri non son miei”.
La frase ha dell’inverosimile, eppure fu pronunciata da Mario Schifano, il padre della pop art italiana davanti ai militari della Guardia di Finanza, in occasione di un controllo fiscale nei suoi confronti. Ma quali sono state le conseguenze di un’affermazione del genere?
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Che cosa sono le scatole cinesi? E quale uso se ne può fare nel campo tributario?
Ne parlo su We Wealth e faccio una comparazione tra il diritto successorio italiano e quello francese, commentando una nota sentenza delle Corte di Appello di Parigi.
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E’ imminente l’approvazione di un decreto che introdurrà il concordato preventivo biennale con il fisco per piccole imprese e lavoratori autonomi. La proposta, che è stata già approvata dal Consiglio dei ministri, permette l’accesso a questa misura anche ai contribuenti con indicatori di affidabilità fiscale (Isa) sotto la sufficienza, inclusi quelli che potrebbero essere considerati probabili evasori.
La platea potenziale per questa misura è ampia, arrivando a coinvolgere circa 4,5 milioni di persone, compresi i cd. “forfettari”, cioè quei contribuenti che hanno scelto di aderire al regime della flat tax. Coloro che aderiranno pagheranno, negli anni 2024 e 2025, una somma predefinita a titolo di Irpef e Irap e nulla di più potrà essere loro chiesto nel caso in cui il reddito effettivo risulti superiore a quanto stimato dall’amministrazione.
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